Natura e Paesaggio

Ultima modifica 20 luglio 2023

Campi coltivati, boschi, prati e corsi d’acqua hanno sempre caratterizzato il paesaggio delle campagne di Zibido San Giacomo, oggi attraversate dal percorso ciclabile Zigò.

La presenza di acque sorgive è stato il motore dello sviluppo agricolo. Già nel Medioevo, la realizzazione di una fitta rete di canali e rogge che esiste ancora oggi ha consentito di sviluppare numerose colture.  Le marcite, ovvero prati perennemente irrigati, hanno garantito per secoli abbondanti raccolti di erba fresca durante tutto l’anno necessari all'alimentazione del bestiame. Oggi in disuso, hanno comunque un notevole valore storico e paesaggistico e sono tutelate per il ruolo che svolgono nel mantenimento della biodiversità.

L’acqua è tutt’ora l’elemento fondamentale per la coltivazione del riso, uno dei prodotti locali per eccellenza. I campi allagati sono necessari per la crescita e la successiva maturazione delle piante di riso che viene raccolto all’inizio dell’autunno. In passato buona parte del lavoro nelle risaie era affidato alle mondine, sempre chinate e con i piedi ammollo per piantare il riso e togliere le erbacce. Con l’avvento delle nuove tecnologie, la figura della mondina è stata sostituita ma ancora oggi rappresenta un’icona del passato contadino della bassa milanese. Negli ultimi anni l’avvento delle nuove tecniche agricole ha permesso anche di utilizzare meno acqua e sempre più spesso il riso viene coltivato «in asciutta». Questa innovazione, se da un lato fa risparmiare molta acqua, dall’altro compromette il ciclo riproduttivo di molte specie animali come anfibi, crostacei e insetti che trovano nell’ambiente umido delle risaie l’habitat adatto per riprodursi e trovare cibo. Le risaie sono l’ambiente ideale anche per diverse specie di uccelli acquatici come ad esempio aironi, garzette, germani reali e gallinelle d’acqua.

La convivenza tra uomo e natura è presente non solo nei campi ma anche nell'area dei laghi Carcana. Qui quattro ex cave di sabbia e argilla sono state trasformate negli anni settanta in laghi che ospitano pesci e uccelli. Tre di questi oggi sono adibiti alla pesca sportiva mentre il quarto ha attraversato una fase di rinaturalizzazione diventando oggi un'oasi naturale.

Percorrendo i 20km del tracciato ad anello di Zigò si possono ammirare tutti questi ambienti naturali e conoscerli a fondo grazie alla presenza di 8 colonnine con altrettanti QR code che rimandano ad approfondimenti specifici.


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